Le chicche botaniche raccolte nei nostri giardini

Nel nostro gruppo di “fanatici” del giardinaggio non mancano i collezionisti e le persone curiose che per riuscire a possedere una certa pianta (che dev’essere proprio quella…) sono pronti a tutto: fanno viaggi, partecipano alla fiere più autorevoli oppure si armano di santa pazienza e ne ricercano i semi. Lo scopo è quello di arrivare all’oggetto del desiderio: la “chicca botanica” che difficilmente troverai in altri giardini.

Come si diventa cercatori di chicche?

Daniela Della Torre è diventata un vero segugio quando si tratta di scovare piante insolite e curiose, in questo brano tratto dal libro racconta come è successo

(…) La curiosità mi solleticava, basta con i giardini ripetitivi in cui tutti piantano le stesse essenze. Cominciai a frequentare mostre di giardinaggio e vivai, portandomi appresso i volumi della Royal Horticultural Society che descrivono con estrema precisione le caratteristiche di ogni pianta e le sue necessità colturali. Leggevo i cartellini con nomi di piante a me sconosciute e le cercavo sull’enciclopedia (pensandoci adesso, immagino le risate di chi mi vedeva aggirarmi tra i vasi carica di libri). In questo modo feci la conoscenza di moltissime specie, imparai ad adocchiare quelle rare e interessanti, a scovare le chicche insolite. Grazie a queste ricerche sono entrate in giardino numerose varietà di viburni, di Daphne e di Hydrangea, lo Styrax, la Neillia thibetica, lo Xanthoceras, l’Ilex verticillata maschio e femmina per la produzione di bacche.

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Ma probabilmente è Edoardo Santoro il più cocciuto ricercatore. Non gli basta avere la Rabdosia longituba nella solita versione blu… come si fa a non desiderare anche quella rosa, e quella bianca e quella nera?
Tra le sue chicche figura questo affascinante Dodecatheon pulchellum, 

Edo cit-Dodecatheonper saperne di più vi consiglio di visitare questa pagina dove Edoardo ha dettagliato caratteristiche e note colturali.

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Claudia Maggi è molto orgogliosa delle piante che è riuscita a far nascere da seme (praticamente tutte quelle presenti nel suo giardino) ma la sua preferenza va a questa chicca: Trichosanthes cucumerina, una cucurbitacea insolita che stupisce con questo piccolo fiore così grazioso e merlettato.

Trichosanthes-cucumerina

(…) Trichosanthes: credo che nessuna verdura possa vantare un fiore più bello. Anche i frutti sono curiosi: lunghi, attorcigliati e striati nella varietà cucumerina, chiari nella varietà anguina. In cottura l’odore «selvatico» può scoraggiare, ma il gusto è buono.

Se volete visitare il suo blog eccolo qui

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Eddi Volpato è un appassionato di peonie e aquilegie, ma il fascino delle semine non risparmia neppure lui, perciò spesso si ritrova a sfogliare i cataloghi alla ricerca di qualche rarità.

(…) Ci sono cataloghi, soprattutto inglesi, che offrono inesauribili varietà di semi. Thompson & Morgan è certamente il più noto. Lì ho trovato una delle perenni più spettacolari, il Papaver bracteatum. Non lo si vede mai nelle rassegne di giardinaggio diffuse ormai in ogni angolo d’Italia, nemmeno in quelle rivolte a un pubblico di giardinieri esigenti: è un enorme papavero rosso, uguale a quello delle nostre campagne ma alto anche due metri e con fiori che arrivano fino a 10 centimetri. La sua fioritura dura all’incirca una quindicina di giorni a cavallo tra maggio e giugno ed è sempre un’emozione. Poi la vegetazione sparisce del tutto per ricomparire l’anno successivo.

Papaver bracteatum

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