Giro… girotondo in terrazzo

con Teresa Luciano.

Per chi pratica giardinaggio su un balcone o un terrazzo lo spazio è il fattore limitativo più frustrante. Generalmente si comincia con qualche balconette di pelargoni e surfinie e, man mano che si va avanti, se la passione si accende, son dolori. Ma come si fa a resistere?

Visitando giardini degli amici e mostre, leggendo libri e riviste specializzate trovi talmente tanti spunti che alla fine non resisti. E ti ritrovi con decine di piante che non sai come sistemare, perché non hai considerato che le piante crescono e necessitano del loro spazio, delle loro ore di sole, della loro ombra. E’ successo anche a me: prima la passione per le peonie, poi le rose, poi le graminacee, e poi ancora le erbacee perenni!

Una jungla! Come risolvere il problema senza fare troppe rinunce (qualcuna sì! Ho per esempio rinunciato per sempre alle bulbose, che sono belle se sono ben inserite in un’aiuola o in un prato, ma in vaso parliamone!).

Ci ho pensato arrivando a questa conclusione: in fondo coltivare in vaso ha anche dei lati positivi, tra l’altro quello di poter spostare le piante più o meno a piacimento, senza doverle sradicare come in un giardino. Lo avevo accennato nel libro Il Giardino Svelato a proposito delle peonie, lasciate al sole al mattino e riparate all’ombra nel pomeriggio, così ho deciso di allargare l’esperimento a diversi tipi di piante a seconda della stagione, del tempo di fioritura e della loro necessità di sole.

E allora? Giro… girotondo! 

Ecco dunque che, a cominciare dalla fine dell’inverno, taglio le graminacee e le metto in primo piano sulle tre o più file in cui ho raggruppato i vasi. Lo stesso dicasi per le peonie, gli hibiscus, gli aster, in modo che possano immagazzinare tutto il sole necessario per ricrescere, e, man mano che avanzano in altezza, le riposiziono per dimensione. Dopo la fioritura anche le aquilegie vanno in secondo piano, anche perché la luce non manca. Il terrazzo è esposto a sud-est con una zona d’ombra nel pomeriggio che è riservata alle rose, le uniche che non sposto mai, ma anche loro rigorosamente posizionate per altezza.

Certo tutto ciò comporta uno sforzo fisico non indifferente ma permette di avere uno spazio vivo in tutte le stagioni. Non c’è niente di più deprimente per me di vedere un terrazzo statico, magari arredato con bellissimi vasi di design ma con i soliti arbusti sempre verdi che mi fanno tanta tristezza!

Qualche foto:

A fine inverno: peonie, graminacee e hibiscus in primo piano

Primavera: in fioritura peonie e aquilegie

Estate: fioritura hibiscus

Autunno: tornano le graminacee in primo piano e spazio agli aster

 


Foto Teresa Autore

TERESA LUCIANO
Fino a qualche anno fa solo lavoro e carriera. Ex manager di un’azienda farmaceutica, da quando sono in pensione (mio malgrado) ho riscoperto il gene «giardinicolo» ereditato dal nonno.
Teresa è stata “esperta sezione rose” nel forum Giardinaggio.it con il nick è Natabruja.
Ha collaborato come autrice al libro “IL GIARDINO SVELATO” (Blu Edizioni)

4 pensieri su “Giro… girotondo in terrazzo

    • Grazie Isabel, non so come sia il tuo terreno. Gli aster preferiscono un terreno drenato. Se li vuoi coltivare in vaso ricordati di mettere sul fondo uno strato di argilla espansa.

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