Le 10 piante irrinunciabili di Eddi

di Eddi Volpato


Non è certo facile scegliere dieci piante a cui non si vorrebbe assolutamente rinunciare nel proprio giardino. Ho comunque voluto provare a fare una scelta e ho individuato di getto una lista. Poi però mi sono venuti mille scrupoli (non posso non mettere questa… non posso non mettere quest’altra…) perché alcune varietà che non avevo inserito non potevano essere ignorate e allora ho cominciato ad aggiungere e a togliere modificando in continuazione la lista di partenza che alla fine non ha quasi più nulla della versione iniziale.

E’ un tormento decidere che cosa inserire nella top ten e verrebbe voglia di aggirare il limite delle 10 piante ricorrendo a artifici vari per andare oltre le dieci consentite. Però se 10 devono essere alla fine bisogna decidere e quindi sono arrivato a questa classifica.

POSIZIONE 10

Lychnis coronaria

Periodo di fioritura: maggio – giugno

Altezza : 50 – 80 cm

Irrinunciabile perché si autogestisce

E’ una pianta che si diffonde molto facilmente in giardino fino a diventare invadente riempendo spazi assolati o zone a mezz’ombra. Quindi consigliatissima. Dopo che l’avrete inserita per la prima volta in giardino comincerà di anno in anno a rinascere un po’ ovunque scegliendo le posizioni più strane. Il fiore fucsia dà un tocco di colore acceso al giardino. Ideale il suo uso in una bordura mescolata con altre erbacee.
La sua presenza dà sempre un bel tocco di colore, sa farsi notare ma in modo molto discreto. Io ormai non potrei più farne a meno. Può essere usata anche da sola per creare aree fiorite ampie.
L’effetto è straordinario se si ha spazio a sufficienza. Si presta ottimamente, ad esempio, ad essere usata in prati fioriti. Ha vita breve, due o tre anni, ma si auto dissemina molto facilmente per cui sarà molto difficile perderla dopo averla introdotta in giardino. Siccome rinasce nei posti più impensati io la lascio vagare a piacere in giardino però ne sposto sempre un certo numero di esemplari nelle zone in cui so per certo che la loro presenza è indispensabile.

La varietà a fiore fucsia è la più comune ma esistono anche il Lychnis coronaria “Alba” con fiore bianco e il Lychnis coronaria “Oculata” con fiore bianco bordato di rosa tenue. Sono entrambe meno comuni della varietà precedente ma vale sicuramente la pena utilizzarle. Io consiglio sempre di partire dal seme che si può trovare facilmente presso i siti di vendita online di semi. Volendo creare una bordura di tarda primavera si possono ripetere più volte tutte e tre le varietà a gruppi di 3 o 5 esemplari della stesso tipo per creare macchie di colore inframmezzate magari con peonie erbacee, iris o allium che fioriscono nello stesso periodo.

La sua presenza delicata consente di poterla usare per dare pennellate di colore al giardino.


POSIZIONE 9

Helleborus orientalis

Helleborus orientalis

Periodo di fioritura: febbraio – aprile e oltre

Altezza: 30 cm

Irrinunciabile per la lunga fioritura in zona ombreggiata e per la delicatezza dei fiori

Che dire di questa pianta piena di sorprese? Guardate la delicatezza e la bellezza del fiore. Irrinunciabile di sicuro.

Io li ho scoperti per la prima volta visitando, molti anni fa, “IL GIARDINO DEGLI ELLEBORI” a Pietra Ligure. Mi sembrava davvero difficile pensare ad un giardino solo di ellebori in una zona assolata e secca come è la Liguria. Invece il giardino è davvero molto suggestivo, pieno di sorprese, e in ogni angolo gli ellebori crescono fitti e stracolmi di fiori di tutti i colori. Da allora Ii ho desiderati sempre più. Come spesso accade la visita ad un giardino oltre a suscitare emozioni uniche ci arricchisce molto ma fa nascere anche tanti desideri non sempre realizzabili. E’ allora che nasce il ben noto tormento del giardiniere che vorrebbe avere ma non sempre può. In me è nato il desiderio di realizzare qualcosa di simile e dopo tanti anni e tanti errori e tante delusioni sono anche io riuscito ad avere un angolo dove finalmente gli ellebori crescono sani e vigorosi. Si è trattato di trovare per loro la giusta collocazione. Confesso che non è stato facile perché è questa certamente la parte più complicata dell’opera. Ho perso tante piante nei vari tentativi fatti. Sono partito con alcuni ellebori che ho sistemato in aree del giardino che mi sembravano adatte. Però evidentemente non era così perché la loro crescita era stentata e le fioriture misere o assenti. Li ho quindi spostati in continuazione nel tentativo di trovare il posto giusto. Per molti anni è stato un insuccesso continuo. Il tentativo di realizzare qualcosa che riproducesse, almeno in parte, quello che avevo visto in quel giardino che mi era rimasto nel cuore sembrava dover fallire miseramente. Come estremo tentativo ho sistemato le ultime piante rimaste sotto un tiglio come avevo visto nel giardino di alcuni amici. Da quel momento tutto è cambiato.

Il consiglio che mi sento quindi di dare è di sistemarli in una zona in cui possano ricevere molta luce in inverno e avere ombra in primavera – estate. Sotto la chioma di un albero dovrebbe essere la collocazione giusta. Io li ho sistemati sotto un tiglio. Le foglie dell’albero, cadendo, costituiscono un’ottima pacciamatura che fa bene alla pianta perché mantiene il terreno ricco e fresco e nello stesso tempo consente agli ellebori di ricevere la luce di cui hanno bisogno. Quando il tiglio ricomincerà a germogliare fornirà la giusta dose di ombra agli ellebori che ormai avranno completato la fioritura e troveranno il fresco per i mesi caldi che arriveranno. Anche un pergolato coperto da una vite o da una clematide può essere adatto purché in estate il rampicante ombreggi la zona in cui crescono gli ellebori.

Trovata, quindi, la giusta collocazione ho cominciato a riprodurli da seme per avere tanti esemplari di tanti colori diversi. I miei ellebori sono tutti nati da seme e ora la loro crescita è quasi incontrollabile. Nascono un po’ dovunque. Bisogna però avere tanta pazienza, altra virtù del giardiniere, perché una volta seminati, possono impiegare anche due anni prima di nascere e altri due anni prima di fiorire per la prima volta. E’ sempre emozionante aspettare la prima fioritura per vedere il colore del fiore della nuova pianta. La fioritura inizia a febbraio e dura davvero molto. Poco dopo l’inizio della fioritura taglio alcune delle foglie vecchie che tendono a ricadere per lasciare spazio ai fiori che diventeranno così più appariscenti. I fiori col passare del tempo sbiadiscono leggermente ma continuano a crescere fino a 30 o anche 40 cm e fino ad aprile inoltrato restano attraenti.

Helleborus orientalis

Se si lasciano i fiori sulla pianta i semi cadono e col passare degli anni si avranno un sacco di nuovi individui attorno alla pianta madre, in parte li lascio in parte li sposto. Nel giro di due o tre anni cominceranno anche loro a fiorire. Ora l’area che ho destinato agli ellebori si è quindi allargata abbondantemente e questa zona, ormai ricchissima di fioriture di vario colore, è diventata una delle parti più attraenti del giardino in febbraio – aprile. Mi sembra impossibile che quelle piante che un tempo stentavano così tanto a crescere oggi siano diventate quasi invadenti tanto da lasciare incantati davanti alla loro strabiliante fioritura.

Il fiore degli ellebori è molto bello, ha un sapore antico. Ne esistono varietà a fiore semplice o a fiore doppio ma confesso che quelli a fiore doppio non mi piacciono molto. Quanto ai colori la gamma ormai è vastissima si va dal bianco al viola scurissimo quasi nero (preziosissimo) passando anche per il giallo. Si ibridano facilmente per cui le nuove piante sapranno a volte sorprendere.

Helleborus orientalis

Più conosciuto dei precedenti è sicuramente l’Helleborus niger noto come rosa di Natale che fiorisce già a dicembre di un bianco candido leggermente rosato. La sua fioritura è molto preziosa in quel periodo. E’ un po’ più delicato dei precedenti perché, almeno nel mio giardino, non è così prosperoso. Mi sembra che ami di più starsene da solo come esemplare isolato.

Gli ellebori nel mio giardino in aprile sono ancora bellissimi

POSIZIONE 8

Hemerocallis fulva

Hemerocallis fulva

Periodo di fioritura: giugno – luglio

Altezza: 80 cm

Irrinunciabile perché rimanda ai giardini della mia infanzia

Quando penso ai fiori che mi piacciono ho sempre in mente un modello particolare di giardino che è il cottage garden. Quindi immagino bordure perfette sempre in fiore ed estensioni di perenni mescolate sapientemente in un apparente disordine tanto da lasciare incantati. Questa immagine che ho del giardino mi influenza molto nella scelta delle piante che mi piacciono. Questo non vuol dire che le varietà presentate in questa top ten delle irrinunciabili non si prestino ad essere utilizzate anche in un contesto formale.

L’ Hemerocallis rientra in questa categoria di elette perché è una perenne antica, tipica dei giardini del passato. Mi ricorda i giardini dell’infanzia, mi ricorda l’estate, il caldo e i colori forti di quella stagione. E’ amatissima dagli inglesi che la usano a piene mani nelle loro bordure. Fiorisce in un periodo povero di colori quando ormai iris, peonie e rose hanno dato il massimo e sono in declino e si sostituisce a loro.

Impossibile non amare il suo fiore svettante e restare indifferenti al colore arancio acceso. Pianta facilissima da coltivare che ama luoghi freschi ma non disdegna il pieno sole, in questo caso però può soffrire se il terreno diventa troppo asciutto. Quindi deve essere bagnata abbondantemente durante la fioritura soprattutto se le temperature salgono molto come in questi anni. Disdegnato per lungo tempo dai giardinieri di grido, è stato improvvisamente riscoperto qualche anno fa tanto che la sua popolarità è aumentata enormemente. Molti vivaisti e appassionati si sono specializzati nella coltivazione e hanno creato tantissimi nuovi ibridi. Si sono sbizzarriti a tal punto da coprire una gamma di colori molto vasta. Nella maggior parte dei casi i fiori sono bicolori con accostamenti che a volte sono molto delicati in altri casi un po’ troppo contrastanti per i miei gusti. Non amo molto gli eccessi e le tinte troppo sfrontate però ovviamente è solo una questione di gusto e direi che ognuno può trovare le varietà che rispondono alle proprie preferenze.

Hemerocallis fulva

Per quanto riguarda il loro utilizzo li vedo quindi molto adatti ad essere collocati in una bordura mista per coprire la fioritura di inizio e metà estate abbinati ad altre perenni che fioriscono contemporaneamente come gaure o perovskie. Se li inframmezziamo a peonie, iris, allium e rose potremo godere di una fioritura pressoché continua che inizia ad aprile con gli iris, prosegue a maggio con peonie e rose e arriva a giugno – luglio con i nostri Hemerocallis. Tre o quattro mesi di fioriture che si possono anche prolungare mescolando varietà precoci e tardive delle piante citate.

Ritornando agli Hemerocallis li trovo anche straordinari quando sono messi a dimora in lunghe file multicolori sul bordo di un prato o di un sentiero. L’effetto sarà tanto più sorprendente quanto più si sapranno abbinare le tinte in modo armonioso. Gli accostamenti tra colori non sono mai facili da gestire tanto che i grandi giardinieri di fine ottocento e inizio novecento hanno dedicato molto tempo a studiare la teoria dei colori e l’hanno applicata sapientemente per mescolare fiori, foglie o fusti in modo perfetto contribuendo a scrivere un importante capitolo della storia del giardinaggio. Quelle creazioni in molti casi si possono ammirare ancora oggi e sono tuttora fonte inesauribile di ispirazione per i paesaggisti contemporanei.

Ultimamente l’appeal degli Hemerocallis mi sembra di nuovo un po’ in calo. Ciò rientra nella routine, anche nel giardinaggio le mode vanno e vengono e segnano il destino delle piante con alti e bassi.

Non ce ne dobbiamo preoccupare troppo, seguiamo il nostro gusto e assaporiamo le sensazioni che le piante che abbiamo scelto ci possono dare. Godiamo del nostro giardino nelle forme e negli aspetti che ci piacciono.


POSIZIONE 7

Liriope muscari

Periodo di fioritura: agosto settembre

Altezza: 30 cm

Irrinunciabile perché estremamente versatile

A questo punto della classifica voglio dare spazio a una categoria di piante che in genere si notano poco nei giardini, perché se ne stanno defilate o addirittura nascoste ma che contribuiscono con la loro presenza a dare un tocco prezioso. Parecchie piante possono rientrare in questa categoria ma, fra le tant,e scelgo la Liriope muscari. Era molto usata nel passato ma oggi mi sembra decisamente dimenticata. E’ sempreverde e non si sceglie, in genere, per la fioritura che non è appariscente ma per il fogliame nastriforme di un colore verde scuro. Esistono varietà anche a foglia variegata. Non è molto diffusa non essendo una pianta da copertina ma può svolgere un ruolo prezioso pur standosene defilata. Meriterebbe di essere apprezzata di più anche per la sua versatilità. Se avete un sentiero o un’aiuola che volete delimitare si presta benissimo per formare una bordura sempreverde alta 20 o 30 cm.

L’ho vista in qualche caso usata nelle vecchie abitazioni a fare da cornice al sentiero che conduce all’ingresso di casa e se il contesto è ombreggiato conferisce all’insieme una nota di grande delicatezza. Può essere anche usata per il primo piano mescolata con altre piante per dare toni scuri a una bordura.

Io la uso soprattutto nelle zone che in inverno risulteranno spoglie in modo tale che sparsa qua e là riempirà quegli spazi che altrimenti rimarrebbero troppo vuoti.

Facilissima da coltivare, cresce in fretta e si allarga velocemente tanto che ogni tanto andrà contenuta. Preferisce i luoghi freschi semiombreggiati, qui l’ aspetto sarà più vigoroso ma cresce discretamente bene anche nelle posizioni più assolate. Sopporta essere maltrattata, qualità rara in giardinaggio. Quando la volete spostare basta toglierla dal terreno e metterla nella nuova collocazione. Non se ne accorgerà neppure. Questo vi consente di maneggiarla come e quando volete spostandola da una parte all’altra del giardino finché avrete trovato la posizione giusta.

I fiori non sono il lato più interessante di queste piante e possono avere colori più forti o più delicati, in alcune varietà sono alti e quindi spiccano di più in altri casi sono invece molto più discreti e rimangono nascosti tra le foglie.

Può sembrare strano che abbia dedicato spazio ad una pianta così apparentemente modesta ma provatela e vedrete che la apprezzerete sempre più anche se non sarà mai una grande protagonista del giardino.

Sono vegetali discreti ma fanno alla grande il loro lavoro e se usate correttamente e nei posti giusti conferiranno un certo fascino al giardino.


POSIZIONE 6

Cistus purpureus

Periodo di fioritura: maggio – giugno

Altezza: 50 cm

Irrinunciabile perché stupendo per giardini a bassa manutenzione

Il mio modello ideale di giardino è il cottage garden. E’ la forma di giardino che asseconda meglio la mia fame di piante, il mio desiderio di avere tutte le piante che mi piacciono anche se lo spazio è ridotto. L’oscuro oggetto del desiderio sono le perfette bordure sempre fiorite di certi giardini inglesi. Un miraggio, certo, ma per inseguire quei desideri il giardiniere diventa insaziabile e incontentabile, progetta e realizza accostamenti, toglie, pianta, sposta per cercare quell’effetto che ha in mente. Il lavoro è infinito anche se i risultati spesso consentiranno di ripagare gli sforzi. Purtroppo però, raggiunto l’effetto tanto ricercato, qualche nuova idea comincia a frullare nuovamente in testa e tutto ricomincia. Penso che molti appassionati si riconoscano in questo modello.

Che dire invece di un giardino che non ha bisogno di alcuna manutenzione e che si può godere al meglio senza doversi continuamente affannare? Esiste? Sì e sta diventando anche molto di moda. Io lo chiamo giardino secco prendendo in prestito la definizione da Le Jardin Sec di Oliver Filippi, ma lo possiamo anche chiamare il giardino senz’acqua. E’ un giardino dove regnano lavande, pennisetum, mischantus, phlomis, dianthus. Immaginate uno spazio coperto di ghiaia dove sono sparsi qua e là cuscini di cisti, timi, santoreggie. I sentieri scivolano tra una pianta e l’altra. Qui le graminacee sono le regine.

Il mio giardino è piccolo e ormai stracolmo, lo spazio dove creare un’area secca non c’è. Però l’idea mi piace e la tentazione è fortissima. Irrinunciabile. Quindi sto lentamente invadendo con le mie piante il sentiero di ghiaia che attraversa il giardino. Lo spazio per il passaggio delle auto sta diventando sempre più stretto. Mi piacciono le piante che piano piano invadono la ghiaia con i loro cuscini pieni di fiori.

In questo giardino non dovrebbero mancare i cisti.
Il cisto è una pianta che produce fiori delicatissimi che spiccano sul fogliame come perle dai colori purissimi, bianco, porpora, fucsia e anche giallo. Durano poco, lo spazio di un giorno ma la pianta ne è sempre coperta durante il periodo della fioritura. A volte i petali sono stropicciati come un foglio di carta velina. Io li apprezzo tantissimo e ogni anno attendo con impazienza la loro fioritura.

Sono tipici della macchia mediterranea e quindi alcuni non sopportano temperature rigide. Però selezionando le varietà giuste si troveranno quelle adatte alle nostre condizioni. Il Cistus purpureus è tra le varietà più rustiche. Ho impiegato parecchio tempo a trovare la giusta sistemazione. Spesso pensiamo che le nostre piante amino essere rimpinzate invece il cisto sa dare tante soddisfazioni senza avere troppe esigenze. Ama il sole e terreni poveri, non gli piace essere bagnato, basta l’acqua delle ormai scarsissime piogge. L’unica cura che gli concedo è una leggera potatura a fine fioritura per fargli mantenere una forma più ordinata.

Alcuni preferiscono terreni leggermente acidi altri si adattano a tutti i tipi di terreno.


POSIZIONE 5

iris 1
Iris barbatus

Iris barbatus

Periodo di fioritura: marzo – maggio

Altezza: 30 – 100 cm

Irrinunciabile perché è stata una delle prime piante da fiore coltivata nei giardini

l’Iris barbatus  è la varietà di iris che più o meno tutti conosciamo ed era già coltivato nell’hortus conclusus dei monasteri medievali insieme con le rose.

Si è già scritto talmente tanto su questa pianta che è impossibile che io possa aggiungere qualcosa di nuovo o di originale. Però l’iris non poteva mancare in questo elenco perché non può mancare in un giardino.

E’ molto facile da coltivare e non ha esigenze particolari. Sa colorare il giardino in modo spettacolare con le tinte più svariate prediligendo le posizioni più assolate, Teme di più l’acqua che il secco e quindi meno lo si bagna meglio sta.

Si pianta o trapianta a luglio e questo è l’unico momento in cui è opportuno tenere il terreno leggermente umido. Al momento dell’impianto è bene mettere dello stallatico nel terreno. L’iris aumenta la fioritura col passare degli anni per raggiungere il massimo al sesto o settimo anno. Dopo, la fioritura  si riduce e quindi è necessario cambiare  la loro posizione. E’ questo l’unico inconveniente della pianta. Gli esperti dicono che non bisogna ripiantarli nello stesso posto.  Io però non seguo questa indicazione e i miei iris crescono benissimo anche se ripiantati nello stesso luogo. Il mio giardino è piccolo, non ho molto spazio dove spostarli quando hanno raggiunto la maturità. In genere il luogo in cui si trovano è l’unico in cui possono stare. Allora li estraggo dal terreno, scavo una buca piuttosto profonda, rinnovo completamente il terriccio e li rimetto nella stessa posizione. Funziona.

Iris “Low Ho Silver”

I colori degli iris variano dal bianco al nero. Alcuni sono rifiorenti in autunno e alcuni sono molto profumati. La varietà “Low Ho Silver” ad esempio unisce le due caratteristiche ed emana un profumo veramente delizioso.

Anche le dimensioni degli iris variano molto. Si va da quelli che superano il metro, agli intermedi, ai nani e ai miniatura che superano di poco i 15 cm. Io preferisco decisamente quelli più piccoli.

iris 2
Iris nani

Anche le fioriture sono scaglionate nel corso del tempo. Vi sono  quelli a fioritura precoce, quelli a fioritura intermedia e quelli a fioritura tardiva. Combinandoli opportunamente è quindi possibile prolungare di molto il tempo di fioritura da metà marzo a fine maggio. Nel mio piccolo giardino, però, preferisco avere varietà che fioriscono in contemporanea. La possibilità di sfruttare le varietà dalle precoci alle tardive richiede di disporre di molto spazio.

Accanto all’Iris classico esistono tante altre specie o varietà veramente molto interessanti. Ne cito solo due perché sono quelle che coltivo.

Iris unguicolaris: è un piccolissimo iris che fiorisce in inverno da novembre – dicembre. Ha colori delicatissimi ed è splendido coltivato in un piccolo vaso. Spesso lo si trova fiorito sotto la neve.

Iris japonica

Iris japonica: ha fioritura tardiva e ama l’ombra. La pianta non è molto bella, anzi è decisamente sgraziata però il fiore è davvero stupendo. Ha un colore bianco – azzurro e una sottile trama dei petali che lo  fa assomigliare al fiore dell’orchidea. Davvero stupendo per un luogo defilato del giardino dove non sia troppo visibile quando non è in fiore.


POSIZIONE 4

Aster novi belgii/Aster novi angliae

Periodo di fioritura: settembre – ottobre

Altezza: da prostrato a 170 cm

Irrinunciabile perché sono i grandi protagonisti dei giardini autunnali

I settembrini o settembrine non potevano mancare in questa lista. Non potevano mancare perché colorano i giardini autunnali disegnando tavolozze che spaziano da colori tenui a colori molto forti.

A me piace combinarli nelle bordure tenendo sui lati esterni le varietà con colori più chiari. Ci sono alcune varietà a fiore bianco o rosa acceso che mi piacciono moltissimo. Nella parte centrale della bordura ci sono quelli con i colori scuri. I rossi o i viola sono davvero molto intensi. Per avere un bell’effetto bisogna dedicare a questa piante una zona abbastanza ampia dove sistemare tanti esemplari diversi per colore e per altezza. Io li ho collocati nella parte del giardino più lontana dall’abitazione in modo da creare una splendida macchia di colore cha fa da sfondo. Li ho mescolati con piante che riempiono lo spazio nel restante periodo dell’anno. Ovviamente i settembrini, finché non arrivano a fioritura, non sono molto attraenti quindi è bene combinarli con arbusti o perenni che creano interesse almeno fino a settembre.

Sono piante che amano sistemazioni fresche e non troppo assolate anche se, in ombra, tendono a sparire col passare degli anni e a fiorire sempre meno. Per avere fioriture spettacolari devono avere luce a disposizione e allora è bene ricorrere ad abbondanti irrigazioni. Alcune varietà possono essere molto invadenti. Si allargano velocemente e si affollano sempre più con le nuove piante che nascono da seme. Queste devono essere contenute o prenderanno il sopravvento sulle altre meno aggressive.

Per le varietà più alte può essere utile cimarle a giugno, così emetteranno nuovi getti che renderanno più folta la chioma e renderanno l’altezza delle piante più accettabile.

Io ho risolto il problema del sostegno creando una zona in cui vi sono arbusti sempreverdi di varia altezza che fanno da griglia di sostegno per i settembrini. In primavera e estate questa zona ha un certo interesse per gli arbusti presenti e in autunno viene poi invasa dalla ricca fioritura dei settembrini che riempiono tutti gli spazi liberi.

L’associazione settembrini e anemoni giapponesi è sicuramente irrinunciabile in autunno. Io ogni anno attendo con emozione questo momento che chiude la stagione delle fioriture.


POSIZIONE 3

Buxus sempervirens

Altezza: variabile in base alla potatura

Irrinunciabile perché è parte della storia del giardinaggio

Il Bosso ha segnato la storia del giardinaggio perché è il grande protagonista del giardino all’italiana. Le siepi di bosso hanno disegnato i parterre di centinaia di ville, hanno dato vita a famosi labirinti e sono state modellate nelle forme più incredibili con le tecniche dell’arte topiaria. I grandi architetti paesaggisti del passato lo hanno usato a piene mani.

La sua crescita è molto lenta. Per raggiungere un’altezza media di circa due metri impiega qualche decina di anni. Si riproduce con grande facilità mediante talea. Basta prelevare un rametto, interrarlo e il successo è assicurato. Ci vorranno anni però prima di avere una pianta con una grandezza accettabile. Ci sono però anche varietà a crescita un pochino più veloce. Ama il fresco e l’ombra ma cresce bene anche nelle posizioni più assolate.
Non è una pianta profumata nel vero senso della parola ma se fate scivolare le mani sulle sue foglie emana un odore caratteristico dal sapore antico.

Fina a qualche anno fa era una pianta praticamente indistruttibile. Ora purtroppo la sua sopravvivenza è minata da un lepidottero micidiale. La Piralide del bosso è un vero flagello. In brevissimo tempo divora le foglie fino a fare morire la pianta. La velocità con cui agisce è veramente incredibile e nel giro di pochi giorni potreste vedere le vostre siepi ridotte a una fila di rami stecchiti.
La prima volta che ha colpito nel mio giardino ho visto improvvisamente i bossi spogliarsi quasi completamente. Le mie siepi rinsecchirono nel giro di pochi giorni. Ho impiegato un po’ di tempo a capire cosa fosse successo.
Grazie al forum Compagnia del Giardinaggio e grazie soprattutto ad Alessandro Benvenuti sono venuto a capo del problema e mi è stata indicata la soluzione.
Per controllare il bruco si può utilizzare un insetticida ammesso in agricoltura biologica. E’ un prodotto a base di Bacillus thuringiensis. Il batterio quando viene ingerito dal bruco ne blocca l’apparato digerente. Si può usare in assoluta tranquillità. Direi di evitare qualsiasi altro tipo di insetticida per non inquinare l’ambiente e colpire anche insetti utili.
Il B. thuringensis deve essere somministrato appena si vede comparire il bruco. Servono tre trattamenti ogni anno. Il primo a inizio aprile (nella zona in cui io abito) il secondo a metà giugno e il terzo ad agosto. Appena si vede traccia della presenza del verme è necessario irrorare molto bene le piante.

Buxus sempervirens e in primo piano Lonicera nitida

Per questo motivo sconsiglio ormai di introdurre bossi in un giardino giardini. Se non vengono trattati muoiono. Esistono però delle valide alternative. Una di queste è rappresentata dalla Lonicera nitida e dalla Lonicera pileata. SI prestano molto bene a essere utilizzata come il bosso. Non ne hanno lo stesso fascino ma per il resto possono andare benissimo. Crescono molto in fretta soprattutto in orizzontale e quindi se volete mantenerla in una forma ordinata deve essere potata abbastanza frequentemente. E’ una pianta molto robusta e non ha esigenze particolari.

Lonicera nitida

Vi sono diverse varietà. Alcune sono più compatte altre meno. Anche il colore delle foglie può cambiare leggermente da un verde più intenso ad un verde scuro e anche variegato. L’unico modo per scegliere le varietà che più fanno al caso vostro è vederne l’utilizzo che ne viene fatto nei giardini. Io la vedo ormai sempre più frequentemente. La consiglio vivamente in alternativa al bosso.

Lonicera pileata

POSIZIONE 2

Aquilegia

Periodo di fioritura : maggio (anche oltre per le varietà a fiore giallo)

Altezza: 20 – 100 cm

Irrinunciabile per la sua bellezza delicata

Le aquilegie sono tra le piante che da sempre preferisco. Ma non piacciono solo a me. Quante volte ho visto i visitatori del mio giardino restare affascinati dalle loro forme o dai loro colori. In effetti è difficile restare indifferenti alla loro delicata bellezza. Le foto non rendono, bisogna vederle dal vivo. Spesso mi incanto a contemplarle.
La sensazione che si ricava guardandole è di leggerezza, i loro fiori sembrano sospesi, sembrano galleggiare nell’aria.

Hanno vita breve, 2 o 3 anni e si ibridano molto facilmente. Quindi ogni anno si rivive una sorta di attesa per cui c’è sia l’emozione di veder comparire qualche new entry sia il dispiacere per aver perso qualche varietà. Quando rinascono da seme non si ha mai la certezza di ottenere individui uguali alla pianta madre ma dall’altra c’è sempre la sorpresa di vedere comparire qualche stranezza nei nuovi nati.
Ma non voglio aggiungere altro sulle loro caratteristiche e preferisco lasciare il posto alle immagini.

Aquilegia clematiflora alba – origine Europa
Aquilegia vulgaris alba – Origine Europa
Aquilegia Kristall –
Aquilegia McKana – Origine America del Nord
Aquilegia vulgaris – Origine Europa
Aquilegia clematiflora – Origine Europa
Aquilegia Pom-Poms Antica varietà inglese
Aquilegia vulgaris – Origine Europa
Aquilegia vulgaris doppia – Origine Europa
Aquilegia Strawberry Ice Cream – Origine Inghilterra
Aquilegia McKana – Origine America del nord
Aquilegia McKana – Origine America del nord
Aquilegia Magpie – Origine Europa
Aquilegia yabeana – Origine Giappone
Aquilegia vulgaris blu – Origine Europa
Aquilegia atrata – Origine Europa Alpi
Aquilegia deep purple – Origine Europa
Aquilegia Royal purple – Origine Europa
Aquilegia Black Barlow – Origine Inghilterra
Aquilegia longissima – Origine Arizona
Aquilegia Denver Gold – Origine Texas

POSIZIONE 1. Peonie o rose?

peonia 2
Bordura di peonie erbacee

Peonie

Periodo di fioritura : aprile-maggio

Altezza : 50-80 cm

irrinunciabili per la loro stupenda fioritura che dura un attimo

Ci sono due categorie di piante che contano un gran numero di appassionati: le peonie e le rose. Ci sono i fans delle peonie  e i fans delle rose. I primi impazziscono per l’ultima varietà di peonia in commercio i secondi sono sempre alla ricerca di una nuova tipologia di rosa da inserire nel proprio giardino tra le migliaia di varietà esistenti e nell’uno e nell’altro caso la ricerca non è mai finita.

Sì, c’è un po’ di esagerazione in quello che ho scritto ma non tantissimo. Se conoscete qualche persona che fa parte di una delle due categorie vi accorgerete che il ritratto corrisponde.

Io prediligo sicuramente le peonie che rappresentano la mia più grande passione. Il mio giardino è nato proprio dal desiderio di ritrovare le antiche varietà che venivano coltivate negli orti della mia zona. I loro fiori erano stupendi e delicatissimi. Non è stata difficile la ricerca poiché ne esistevano solo tre. Una di colore bianco puro con screziature rosse molto lievi, una di colore rosa antico e l’ultima molto meno comune di un rosso acceso forte.

peonia 1
Peonia erbacea “Santa Fé”

E’ difficile non innamorarsi di queste piante. La loro fioritura è struggente, delicatissima e velocissima. Forse è proprio l’effimera durata della fioritura che le rende così desiderabili. Ogni fiore dura pochi giorni e poi sfuma, si dissolve appena si tocca. Se per caso in quei giorni piove, la durata è ancora più breve.

Negli ultimi anni le varietà di peonie sono aumentate considerevolmente. Oggi i vivaisti specializzati ne contano a decine. Si coprono un po’ tutti i colori e quindi c’è solo l’imbarazzo della scelta. Alcune, però, hanno colori talmente forti da risultare un po’ pacchiane. Certi rossi o arancioni sono davvero troppo sfacciati. Io preferisco decisamente i colori più delicati. Ci sono piante a fiore semplice e altre a fiore doppio. Alcune sono delicatamente profumate. La “Duchesse de Nemours” è una peonia erbacea con fiori bianco-crema che ha un dolcissimo profumo speziato irresistibile. A me ricorda la cannella. Impossibile passarle vicino e non farsi prendere dalla tentazione di avvicinarsi al fiore per sentirne la fragranza.

Peonia intersezionale “Core Louise”

Le peonie sono molto rustiche ma amano non essere disturbate. Una volta che le avete impiantate nel vostro giardino non spostatele più. Già impiegano almeno due anni per fiorire la prima volta. Se le spostate troppo rischiano di non fiorire più. Amano il sole e la mezz’ombra. Al sole le fioriture sono più abbondanti ma più brevi a mezz’ombra durano di più. Non hanno tantissime esigenze e sono molto resistenti. Un po’ di concime in tardo autunno. Stallatico va benissimo. Poi un po’ di concime a pronto effetto come del sangue di bue alla ripresa vegetativa. Poi faranno tutto da sole. Tagliate le fronde che hanno fiorito e  in tardo autunno si tagliano raso terra, ma non tutte.

PENTAX Image
Peonia arbustiva “Trono di Corallo”

Oggi esistono, infatti,  tre gruppi di peonie. Le erbacee, le arbustive e le intersezionali. Le erbacee scompaiono completamente finita la stagione, per rinascere l’anno successivo, queste si potano a zero. Le arbustive hanno i rami legnosi e non devono mai essere potate. Le intersezionali sono un misto . Hanno una parte legnosa e una parte erbacea e sono state introdotte da poco.

peonia 4
Peonia peregrina a fiore semplice

In ogni gruppo ci sono varietà precoci, intermedie e tardive. Selezionando le varietà giuste si possono avere fioriture che coprono più di un mese da metà aprile a fine maggio.

Le più belle. Sicuramente la Rockii. Una arbustiva veramente desiderabile e anche la più costosa. A me piacciono molto alcune peonie a fiore giallo. Fino a qualche tempo fa il giallo era piuttosto raro. La Bartzella o la Garden Treasure sono davvero bellissime. Entrambe intersezionali. La High Noon è invece una arbustiva a fiore giallo.

cellini garden 3
Peonia arbustiva “High Noon”

foto autore eddi

EDDI VOLPATO (unsegretoortofiorito)
Sono un insegnante di scienze al liceo. Fin da piccolo ho avuto la passione per i fiori, un gene che ho ricevuto dalle nonne e che credo di aver trasmesso a mia figlia, che non coltiva piante ma ha studiato architettura del paesaggio e progetta giardini. Nel 2018 ha progettato il Giardino dei Giusti a Valenza (AL). Eddi cura un blog che si chiama «A SECRET BLOOMED GARDEN  un segreto orto fiorito».
Ha collaborato come autore ai due libri pubblicati da Blu Edizioni: “IL GIARDINO PIGRO” e “IL GIARDINO SVELATO”

4 pensieri su “Le 10 piante irrinunciabili di Eddi

  1. Ciao Eddi , ma quanti begli articoli mi sono persa , ma ora sto recuperando velocemente !!!
    Mi piace la tua classifica , ti dirò che molte delle 10 piante che hai scelto , le avrei inserite anch’io in una mia ipotetica classifica .
    Ti faccio i complimenti per quella bordura che hai fatto a ridosso del muraglione e che costeggia il passaggio con la ghiaia : è una zona del tuo giardino che non avevo in mente e mi piace tantissimo , guardandola senza sapere che è il tuo giardino , sembra proprio un cottage garden , per cui obbiettivo pienamente centrato !!!
    Ho una domanda tecnica per te : tessi le lodi del liriope e concordo pienamente che è una tappabuchi per luoghi ombrosi molto versatile e da quel tocco di verde nelle zone in cui le erbacee spariscono in inverno .
    A me capita che qualche ceppo si bruci le foglie col gelo e non so mai come comportarmi , se tagliare alla base , spuntare gli apici bruciati o lasciar fare alla pianta ; capita anche a te e come ti comporti ?
    Ora leggo gli altri articoli …..

    "Mi piace"

    • Ciao carissima che piacere sentirti. Spero che tu stia bene. Ti ringrazio davvero per il tuo commento. Speriamo di vederci presto se la situazione migliorerà- Lo spero davvero. In questi giorni il giardino è davvero un cottage garden e anche io mi incanto a guardarlo. Pieno di fiori che si rinnovano continuamente. Poi il clima è davvero da Inghileterra ehehehehe Pioggia, nuvole quasi tutti i giorni e vento costante . ANche oggi vento fortissimo. Se esco di casa mi sembra davvero di essere in un giardino del nord dell’Inghilterra…confini con la Scozia. Ehehehehe. dai forse esagero. Però ho detto già a Laura che dovremmo organizzare per l’anno prossima una apertura dei nostri giardini. Io mi sono prenotato per metà maggio. Chissà se riusciremo. Sarebbe bello. Siete già tutti invitati…. Per la Liriope, sì, confermo. Anche le mie piante sono in genere belle verdi, ma alcune sono sofferenti, giallastre e bruttine, lo confesso. Non so come mai. A volte due piante vicine, quindi nello stesso habitat sono una bella e una brutta. Io in genere le taglio a zero. Qualsiasi periodo dell’anno va bene. Se poi vedo che sono deperite le tolgo e le butto. Tanto ne ho tantissime visto che si propagano in modo anche esagerato e spesso devo proprio contenerle eliminandole. Un grande abbraccio.

      "Mi piace"

  2. Caro Eddi , io sono reduce dal covid e , da più di 50 giorni sono in casa , l’ho preso tosto , guardo dalla finestra ed esco pochissimo , proprio perché il vento quest’anno è proprio una presenza giornaliera .
    Il mio giardino , come sempre si arrangia da solo e deve sopportare la presenza delle malerbe , che io non posso eliminare .
    Devo dire che il lavoro fatto negli anni scorsi , di disseminare e trapiantare le tappezzanti qua e là , sta dando i suoi frutti e mi sembra che ogni anno ci siano meno erbacce da eliminare .
    Durante l’inverno / primavera , ho avuto molti decessi di arbusti e rose , penso dovuti a virosi e di ciò sono molto dispiaciuta .
    Hai avuto una bella idea di aprire i giardini per una visita , ma anche per incontrarci , mi prenoto sin d’ora .
    Grazie delle info su liriope , i consigli ricevuti da chi coltiva , sono sempre i migliori !
    Un abbraccio anche a te e buona estate

    "Mi piace"

Lascia un commento